In uscita, in concomitanza con il Friuli
Doc, un album dedicato ad Emergency con 16 brani inediti
Toni Merlot sorprende ancora e spiazza tutti
col nuovo cd “Ce bale!”
Nel disco anche i consueti contributi di Conta Corrado detto
Dino, di mestiere contadino
Luciano Ligabue fa appena in tempo a vincere
il Festivalbar che subito Toni Merlot lo porta con se in osteria,
rivisitando Happy hour in Bepi hour. Così si apre “Ce
bale!”, il nuovissimo Cd di Toni, da domani nei negozi
della regione. Se è vero che è stato proprio lui,
il nostro vecchio saggio dell’osteria friulana, a portare
in Friuli la comicità in musica e ad ispirare diversi
epigoni (Crazy Etilic Band, Beât Lès, Andrea Sambucco,
i triestini Scoverciai e a suo tempo gli Urtos, la Società
di Macinazione ed altri), si può allora dire anche che
Toni Merlot è sempre un passo avanti e non finisce di
sorprendere piacevolmente. Anche in occasione della presentazione
di “Ce bale!” (che prosegue la collana di titoli
con più chiavi di lettura, quali Ce parussule!, Ce pipine!
e prima del prossimo, già annunciato, Ce simie!) Toni
non si smentisce e si conferma grande protagonista della goliardia
e della satira in marilenghe, nonché attento conoscitore
dei gusti del suo pubblico. A partire dalla presentazione in
conferenza stampa, come sempre nell’informalità
dell’ambiente prescelto (una delle più classiche
osterie friulane: “Allo sbarco dei pirati” di Udine),
con trovate già collaudate da grandi della musica, in
questo caso organizzandola in stile Adriano Celentano e mandando
al posto suo (come l’Adriano nazionale fa da tempo con
Claudia Mori) la Signora Merlot a rappresentarlo degnamente.
Anche il nuovo progetto ha uno scopo benefico, inteso a raccogliere
fondi a favore di Emergency, ed anche in questo caso è
simbolicamente dedicato al Comitato Friulano per la Difesa delle
Osterie, presieduta dall’amico di sempre Enzo Driussi.
Tenendo fede allo stile Merlot, il Cd contiene parodie di canzoni
famose, per la cui scelta Toni passa dagli anni ‘50 ai
giorni nostri, strizzando l’occhio anche a brani recentissimi,
tuttora ai primi posti nelle classifiche delle vendite. Si va
quindi dalla citata Bepi hour (Happy hour di Ligabue) a O lin
jù (Only you dei Platters), da Disveâsi di matine
(Svegliarsi la mattina degli Zero Assoluto) ad Achì (A
chi di Fausto Leali), da Ce stâts! (Estate dei Negramaro)
a Met un blec (Black is black dei Los Bravos prima e della Belle
Epoque poi). Senza scordare altre novità dal Festivalbar,
come il jingle Jù, jù jù al posto di You,
you, you di James Kakande e Crisi derivata da Crazy degli Gnarls
Barkley; oppure il tormentone calcistico Poo-popopopo-poo-po
(Seven Nation Army dei White Stripes) che diventa Pote!. Superfluo
specificare che è ispirata alla querelle dello stadio
Friuli?
Il lavoro è stato realizzato, come di consueto, presso
l’AVF di Nimis (UD) dalle sapienti mani di Checco Comelli.
L’AVF ne cura anche la distribuzione (www.avf.it –
tel. 0432 790089). Alla realizzazione del progetto hanno contribuito
le associazioni culturali “La Grame” di Mereto di
Tomba e “Numar Un” di Udine.
Anche stavolta tutti i testi sono curati da Alberto Zeppieri
(che ha potuto contare sull’aiuto e sulla supervisione
dell’amico friulanista Christian Romanini) e sono pubblicati
sia nel booklet all’interno del disco, sia sul sito ufficiale
di Toni Merlot: www.tonimerlot.it. Lo staff di collaboratori
fidati vede sempre David Zeppieri (chitarra e voce dei Beât
Lès) responsabile della parte musicale, Sandro Comini
alla parte grafica (bellissima, anche in questo caso, la copertina)
e, all’interno delle tracce dell’album, l’amico
Conta Corrado detto Dino, di mestiere contadino, come sempre
esilarantissimo nel suo italiano molto ruspante. A Dino, come
ormai piacevole consuetudine, è riservato un bonus interamente
narrato. Stavolta di tratta di una storia che ha per protagonista
Pasquale, il suo maiale domestico scomparso da alcuni giorni,
fatto che porta Dino Conta a rivolgersi all’improbabile
quotidiano “La vôs di Cergneu” per pubblicarvi
un altrettanto improbabile annuncio economico. Un ulteriore
bonus consiste nella versione ironica e molto divertente di
Vorrei avere il becco di Povia, a cura dei Scoverciai, i Toni
Merlot de Trieste.
Toni Merlot è il primo artista che ha inserito in un
album un messaggio a favore della ristrutturazione dell’ex
macello di Udine, con una dicitura che viene suggerita a chiunque
voglia appoggiare tale iniziativa: Questo disco sostiene il
progetto “Ex-macello di Udine”, per la realizzazione
di spazi di aggregazione a vantaggio della musica, delle arti
e della cultura per i giovani friulani - www.exmacello.com
Come sempre, quindi, viva Toni Merlot e le sue trovate: divertenti
ma al tempo stesso ricche di spessore artistico e culturale.
Le canzoni del Cd “CE BALE!”:
1) BEPI HOUR (BEPI PAR AIAR) / Happy
hour (L. Ligabue)
al cjante Toni, al fevele Dino Conta
Che succede quando le regole non sono chiare? C’è
sempre chi ne trae del vantaggio personale (in questo caso Toni),
chi non sa che pesci prendere (Dino Conta) e chi ci rimette
del suo, come l’incauto oste che in questa storia adotta
l’happy hour per la sua osteria, andando però in
fallimento già il primo giorno.
2) POTE / Poo popopopo poo po / Seven
Nation Army (White Stripes)
al cjante Toni
Nella querelle che vede al centro l’utilizzo dello
stadio Friuli, chi ha ragione e chi è il “pote”
(lo sciocco)? L’Udinese calcio, il Comune di Udine, Toni,
i tifosi, la squadra, il mondo del calcio in generale? Fate
voi.
3) ACHÌ / A chi (Mogol / Crane
/ Jacobs)
al cjante Toni, al fevele Dino Conta
Achì, qui. E senza esitare.
4) CE STÂTS! / Estate (G. Sangiorgi)
al cjante Toni
Che situazione, quella di Toni. Non vedete in quale stato
si trova? Un po’ di rispetto, please… par plasê!
5) MUSE DI CJOCHELE / Lo straniero (B.
Lauzi – G. Moustaki)
al cjante Toni - orchestre “Canzoni di Confine - rangjament
di Valter Sivilotti
Eppure Toni è perfettamente conscio della sua situazione
e qui la descrive con molta efficacia e lucidità.
6) CHÊ DAL ORS CONTIMI / Black
horse and cherry tree (K.T. Tunstall)
al cjante Toni
Le cose andrebbero viste sempre da vari punti di osservazione,
per comprenderle meglio. Nel freddo polare il cacciatore ha
certamente bisogno della pelle dell’orso, ma che ne pensa
in merito l’animale in questione?
7) DISVEÂSI DI MATINE (TI RITIRISTU,
TU?) / Svegliarsi la mattina (M. Maffucci / T. De Gasperi /
D. Pao / Sognato)
al cjante Toni
Mai sfidare Toni nella materia in cui è un autentico
campione, un vero talento naturale!
8) JÙ, JÙ, JÙ /
You, you, you (J. Kakande) jingle
al cjante Toni
E non ce n’è mai abbastanza…
9) O LIN JÙ / Only you (Ram –
Rand)
al cjante Toni, al fevele Dino Conta
Per fortuna ci pensa Conta Dino a mettere in ordine le
cose! Grazie alla sua illuminata e precisa traduzione risulterà
a tutti comprensibilissima l’elucubrazione di Toni.
10) CE BALE! (ÂSTU DI LEI?) /
Pazzo di lei (B. Antonacci)
al cjante Toni
Non è vero che Toni non lavora mai. In questo caso
ce ne da un fulgido esempio, predisponendo un’azienda
agricola (che incautamente gli ha dato fiducia) a ricevere l’uva
appena vendemmiata; sacrificandosi perciò, per far spazio
al nuovo raccolto, a trasferire altrove il vino esistente.
11) MANDI / Mandy (B. Manilow)
al cjante Toni
Un testo importante, una storia autenticamente ispirata
all’emigrazione. Una bella interpretazione.
12) MET UN BLEC / Black is black (Los
Bravos)
al cjante Toni, al fevele Dino Conta
Toni non è solo un amante dell’osteria, ma
è anche persona saggia che ha fatto tesoro degli insegnamenti
ricevuti, che a sua volta tramanda ai giovani.
Un inno per evitare gli sprechi ed il consumismo eccessivo.
13) CRISI / Crazy (Gnarls Barkley) jingle
al cjante Toni, al fevele Dino Conta
A dicembre è impossibile che Toni ed amici conservino
ancora scorte dalla vendemmia. Perciò è crisi
nera!
14) UN PREDI DI CURTÎL / Marmellata
#25 (C. Cremonini)
al cjante Toni, dedicade a Don Amelio Pinzani
Anche Toni è stato bambino. E qui lo troviamo in
un momento di lucidità e di sincera commozione nei confronti
di un parroco che gli aveva insegnato e trasmesso molta umanità,
nell’infanzia e nell’adolescenza. A lui ed alla
sua memoria Toni dedica un sincero e commosso canto.
BONUS
15) A. A. A. CERCASI MAIALE (A. Zeppieri)
al fâs dut Dino Conta
In italiano (o quasi). Il brano si commenta da solo: ascoltare
per credere.
Per l’ennesima volta Dino Conta mette in difficoltà
Calogero Caputo di Forni (di Sopra), che per sua colpa è
costretto a cambiare continuamente lavoro e che anche in questa
occasione verrà inevitabilmente licenziato.
16) I TRIESTINI / Vorrei avere il becco
(G. Povia)
a cjantin i Scoverciai
Più o meno tutti i triestini xe duri come dei scalini.
Perché a tutti i triestini ghe piasi tutti quanti i vini.
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